Come cazzo ha fatto Marte a ridursi così ep. 8

Innanzitutto mi scuso per la lunga attesa di questo pezzo ma, fra il fatto che non son stato bene e la vita di tutti i giorni, non avevo per niente voglia di scriverlo.
In questo superbo episodio notiamo l'altrettanto superba regia che ci mostra un sapiente uso della tecnica del film-grain per introdurci nel favoloso mondo dei flashback. Ma prima di tutto veniamo a conoscenza del fatto che fra le "città in bottiglia" esiste una specie di metropolitana ultra-avanzatissima e moderna che le collega, dove per allietare i passeggeri viene trasmessa la peggior musica tamarra dell'intero sistema solare (in realtà è la OST dell'anime che fa cacare). Nel flashback, che ha origine da un ricordo di Vesta, vediamo Marte con ancora i bambini e una vita che sembra tranquilla. Veniamo a sapere che dei dodici scenziati inziali venuti su marte ne sono rimasti solo quattro e sono rispettivamene Volk (il tizio in armatura assurda), Vesta (la tipa con i disegnini sulla fronte), Jupiter (Dalshim) e un certo Ares. Dopo una cena dei quattro scopriamo che Ares vuole uscire fuori dalle città in bottiglia e provare a coltivare anche all'esterno. Volk non è d'accordo e si oppone, nonostante questo il tipo parte. Nel frattime ci dicono che la luna si sta avvicinando e porterà "terremoto et traccedia". Nanaya la scorsa volta si è scordato di dire che Desudesu è stata catturata dai tizi, e il viaggio di Vesta nella metro dei tamarri ha lo scopo di andarla a trovare. In tutto questo non ho capito molto a parte che ho trovato l'episodio lungherrimo e particolarmente noioso.
Il Buddha sdraiato di bastoncini di liquirizia inizia a sciogliersi, meglio portarlo a termine...

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