Okusama wa Joshikousei 3

Gli impegni della vita, il fatto che non siamo robot, l’immensa noia delle robe che guardiamo, fatto sta che in queste settimane stiamo facendo schifo, poche rece e pochi post in generale. Mi sento in dovere di scusarmi con i pochi stoici che ancora ci seguono. Ma ciancio alle bande e vediamo di analizzare i due meravigliosi miniepisodi di Okusama Wa Joshikousei 3.


La nostra simpatica (come una tavola di legno) diciassettenne tettona frustrata , sposata con lo sfigato asessuato (o meglio represso allo spasimo) professore di fisica, fa amabilmente colazione insieme al suo adorabile maritino pensando, per la 415 volta, che lui ancora non l’ha scopata…






Scene idiote di vista scolastica, fra cui quella immancabile del collega del prof. Invaghito di una delle professoresse prosperosa anch’essa. Quando è ora di tornare a casa scemo prof. si ricorda di aver lasciato un libro a scuola e, tornando indietro per recuperarlo, coglie in flagrante scopata la collega prosperosa con uno studente. Patacrack. Intanto tette-simpatia sta preparando la cena mentre sogna finalmente di far sesso col marito. A cena prova timidamente a proporgli un bagno assieme e quando lui è sul punto di rispondere squilla il telefono: la collega disperata… In un bar o che so io, il nostro eroe rassicura la collega che però gli assicura che la relazione con lo studente è finita (e ci prova pure con lui, che però è babbascione quanto basta per non accorgersene). L’idiota torna a casa e trova la mogliettina addormentata sul pavimento ad aspettarlo, la mette a letto e così scopriamo che dormono separati T_T.


Il secondo mini episodio inizia con sveglia mattutina post sogno erotico del nostro poveraccio. Ci dobbiamo poi sorbire per l’ennesima volta la storiella riassuntiva sulla situazione familiare. L’arrivo di nuovi vicini presagisce nuove serie di gaffe e gag prevedibili visto che i nuovi arrivati sono una prosperosa biondona a caccia con fratellino scassambrella. I nostri due deficienti continuano anche in questo caso la farsa, inventandosi il fatto di essere fratello e sorella. Si scopre inoltre che la nuova vicina lavora in un night club. La sera stessa dell’arrivo i nuovi arrivati si presentano con una cassa di birra come saluto di buon vicinato. Scusa banalissima per provarci in modo spudorato.

Ecco arrivare così le gag sopracitate: finta ubriacatura strusciata al limite del porno con susseguente reazione della nostra, che quasi sviene nel comunicare la sua condizione di ammogliata; scopriamo anche che il fratellino della vicina ne è in realtà il figlio. Fine






Dio che fatica, alla prochaime.

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